mercoledì 5 ottobre 2005

Abortista=Peccatore?

 Sfoglio Repubblica quando un titolo mi salta all’occhio: Sinodo all’attacco dell’aborto. “Peccato votare chi lo sostiene”. Non metabolizzo immediatamente il senso del discorso e rimango per due secondi a fissare la pagina. Poi lentamente un misto di rabbia e disgusto inizia a salire dello stomaco insieme alla convinzione che oramai hanno oltrepassato ogni limite. Non riesco proprio a capire come si possa accettare che la chiesa si permetta di giudicare le scelte di voto di un cittadino. Trovo cosa “buona e giusta” che la chiesa si schieri contro l’aborto e minacci i suoi fedeli di eterna dannazione se dovessero praticarlo, ma che si permetta di dire che votare per qualcuno è peccato proprio non sono disposto a tollerarlo.
Il problema che si pone ad ogni cattolico in questo momento è secondo me enorme ed è la scelta tra l’essere un buon cittadino e un buon cattolico. Il buon cattolico non si sognerebbe mai di abortire e il buon cittadino è conscio del fatto che l’aborto è un diritto di tutti (cattolici e non). Aborto che per altro non mi pare che venga imposto a nessuno, quindi se un cattolico non vuole è libero di non abortire ma non c’è nessun motivo per cui la possibilità di farlo negata a chi cattolico non è.
La questione è: si può essere buoni cittadini e buoni cattolici insieme? A mio avviso sì e lo si può fare esercitando il proprio diritto di voto liberamente e laicamente (possibilmente senza minacce di “scomunica”) e contemporaneamente agendo nella vita secondo coscienza.
Ma ai cardinali del sinodo l’idea che un cattolico (pur non sognandosi neanche lontanamente di abortire) possa essere a favore di politiche abortiste, in quanto conscio che la società non è fatta solo di cattolici, non è nemmeno balenata in testa.
E così ci troviamo di fronte ad affermazioni del genere che ledono la libertà di ogni cittadino in quanto tentano di forzare la mano (mano che tra poco dovrà votare) anche ai cattolici dotati di buon senso con la minaccia del “peccato”.
Poi se io, che cattolico non sono più e voto e voterò sempre forze “progressiste” e che sostengono l’aborto, devo essere etichettato come peccatore e sia… anzi vi dirò ne sono orgoglioso se l’alternativa è quella di essere schiavo e succube di una chiesa che sempre meno pensa allo spirituale e sempre più al temporale.
Ma che tutta una serie di persone cattoliche che sono in grado di distinguere tra doveri di cittadino e doveri di cattolico debbano essere considerati peccatori (e come tali allontanati da sacramenti, etc.) mi sembra cosa a dir poco aberrante.
Ma le regole non le faccio io, io mi posso solo limitare a criticare e esternare il mio, stavolta più grande del solito, disgusto! A voi, se lo vorrete, l’onere di commentarmi...


bye


7 commenti:

  1. Sarebbe auspicabile una rinnovata battaglia civile per la conquista di uno stato laico.

    Non se ne può più dell'ingerenza della fede nella politica e nella morale.

    Purtroppo, la storia non insegna molto

    e si perde troppo facilmente la memoria.

    E' passato poco più d'un ventennio dalle precedenti lotte progressiste,

    ma basta un soffio da destra

    per perdere il senno

    e la libertà

    un saluto

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  2. Crepi (il lupo XDD)!! Com'è andata poi la vendemmia? XDD Anche a me la storia del certificato di battesimo ha fatto girare le balle... pensa che organizzano degli incontri di "assistenza spirituale" nel caso un non-cattolico si volesse iscrivere, e fosse quindi costretto a farsi battezzare... ora, non so se sbaglio, ma credo che lo si possa fare nella cappella che si trova nella sede centrale O_o! Comunque la cosa non mi ha stupito più di tanto, così come non mi stupiscono gli esami obbligatori di Teologia (che comunque non fanno media)... magari poi i corsi sono interessanti!

    Antropologia culturale ispira molto anche me!!!

    Ciau!!

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  3. concordo con loreanne...

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  4. ormai stanno entrando a tutti gli effetti nella vita politica, da quando i presidenti di camera e senato, cioè due delle cariche più alte dello stato dissero di astenersi al referendum sulla procreazione. ora potevano dire: io non voto, ma che due cariche Politiche dicano di boicottare uno strumento di decisione politica mi sembra piuttosto grave.e da li è un escalation, insomma parlano di religione loro, e permettono ai preti vari di farlo. non è giusto, non è corretto. la laicità dello stato è un diritto costituzionale. è vergognosa questa ingerenza. e i diritti civili devono essere lasciati stare. io sono atea e non posso accettare che i miei diritti potrebbero venir compromessi dalle idee religiose.

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  5. comunque per quanto riguarda romanzo criminale, ti consiglio il libro. il film certi dettagli li sorvola...

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  6. bruceremo tutti all'inferno!! e meno male...sai che palle il paradiso...

    (ovviamente scherzo...scusatemi se non commento seriamente le suddette dichiarazioni! è che ormai la santissima chiesa non mi stupisce più!)

    Andrzej

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  7. @ Andrzej: Non c'e` problema tanto c;e` anche poco da dire... Tanto piu` che so bene come la pensi a proposito!

    Cmq si bruciero` all'inferno e come dici tu speriamo che almeno ci sia da divertirsi! ;-)



    @ Loreanne: Hai detto bene una battaglia civile sarebbe auspicabile ma, non so perche`, ho come la sensazione che tutto cio` sara` ancora una volta avvallato.



    bye

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