sabato 23 aprile 2005

Lenin e il file sharing..

Tempo fa un amico mi ha mandato via incq il link a questa immagine:

Io non sono sicuro dell'autenticita` di questa immagine ma, nonostante la mia "formazione" da giornalista vorrebbe che io verificassi a fondo le mie fonti ho diceso di trarre spunto dall'immagine per esporre il mio punto di vista sul file sharing.
Prima di tutto però ritengo necessaria una analisi del manifesto che se effettivamente risultasse autentico sarebbe figlio di una mentalità a dir poco malata.
L’immagine è chiara: un bieco utente di programmi di file sharing scarica con sguardo perso dal suo pc (veramente sarebbe un mac ma non importa) “tonnellate” di mp3 con il beneplacito di un diavolo con le fattezze di Lenin (più o meno) in uniforme dell’armata rossa. Il suddetto demonio appoggia con condiscendenza la sua mano unghiuta sulla spalla del malcapitato e insieme a lui ascolta con le cuffie il frutto della loro frode.
In alto capeggia uno slogan che tradotto suona come: “Quando scarichi mp3  pirata sta scaricando il COMUNISMO” seguono falce e martello di rito.
Il tutto è firmato dalla Record Industry Association of America (RIAA) una assocaizione che rappresenta le industrie discografiche americane e che, oltre a contribuire allo sviluppo di nuove tecniche di registrazione, partecipa alla raccolta, distribuzione e amministrazione delle royalties e dei diritti d'autore. La RIAA si occupa inoltre di certificare i dischi d'oro e di platino negli USA ed
è stata il cuore delle azioni legali contro il P2P ed il filesharing (per maggiori informazioni sulla RIAA e sulle sue mansioni visitate Wikipedia).
Ora che legami ci siano tra il download illegale di mp3 e il comunismo proprio non lo capisco, o meglio non lo voglio capire. Dove sta il comunismo? Nel mettere in comune gli mp3? Chiedetelo a chi le dittature comuniste le ha provate davvero se si limitava a quello.
Trovo che il messaggio sia idiota, infantile e redatto da qualcuno che non ha in realtà la minima idea di cosa sia stato il comunismo… ma il punto non è solo questo in quanto come ho detto non sono certo che sia un documento autentico.
Il punto è che nella lotta alla cosiddetta pirateria informatica si sta procedendo nella maniera sbagliata: non servono a niente sistemi anticopia sempre più complessi (che per altro ledono anche il sacrosanto diritto di farsi, per uso personale, altre copie di un cd regolarmente acquistato) ma che riescono sempre a venire aggirati, non servono inutili campagne di criminalizzazione degli scaricatori di mp3; serve invece trovare il modo di rendere l’acquisto del CD originale appetibile.Inoltre chi scarica mp3 spesso non compra musica (chi ama la musica finisce spesso per comprarsi il cd originale per amore verso l’oggetto) e non la comprerebbe in ogni caso oppure semplicemente non si può permettere di spendere 20 euro per un disco appena uscito.
Personalmente faccio uso di programmi di file sharing per conoscere nuovi gruppi musicali dei quali, se l’ascolto mi soddisfa, acquisto il cd e con esso i diritti sugli mp3 scaricati (se non mi piacciono non faccio danno a nessuno perché il cd non lo avrei comunque preso) e non ritengo in tal modo di danneggiare nessuno.
Devo tuttavia dare atto alle case discografiche di avere, negli ultimi tempi, messo molti dischi datati a prezzi molto interessanti (10 euro per un cd li spendo fin troppo volentieri) rendendo accessibili ad un prezzo giusto  capolavori di qualche anno addietro.
Ciò è buono e giusto ma non basta! Le novità rimangono su prezzi inaccettabili e se io, amante della musica e dell’oggetto CD, faccio fatica a comprare un disco nuovo immaginate cosa possa fare un ragazzino, senza particolare passione per la musica, ma interessato all’ultimo cd di un gruppo di punta messo davanti alla scelta: acquisto (20-22 euro) - download (gratuito).
Io un idea di cosa sceglierà me la sono fatta.
Ho di nuovo scritto troppo.. scusatemi.
bye


1 commento:

  1. Amico mio con l'ultima parte hai centrato il nodo della questione! E` la musica che sta venendo sempre piu` commercializzata, nel senso di trattata come merce da vendere, con risultati a dir poco deleteri..

    Speriamo in un futuro piu` roseo..

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