Ultimamente La Repubblica ci ha preso gusto con le inchieste quasi da "Gonzo Journalism" (a partire da quella sul famoso ospedale romano pubblicata sull'Espresso) e ne propone una anche sul numero odierno dove un cronista (Massimo Lugli) dimostra come sia "facile" portare una lama a bordo di un aereo nonostante i severissimi controlli e restrizioni imposti dopo lo sventato attacco terroristico di quest'estate. Premettendo che preferisco molto questo giornalismo dove il giornalista stesso va a indagare di persona e tocca con mano i fatti di cui poi scriverà, alle problematiche di coppia di Mister B e signora che ultimamente riempiono i quotidiani, trovo che quella odierna sia un po' la scoperta dell'acqua calda.
A mio parere sarà sempre possibile portare a bordo di un aereo qualcosa di "proibito" poiché per quanto i controlli possano essere severi le sviste possono capitare e anche se non capitassero non ci si può permettere di paralizzare il traffico aereo sottoponendo milioni di passeggeri in tutto il mondo ad una perqusizione copleta e personale!
C'è anche da dire però che a volte ci sono sviste che rasentano il paradosso: Ad esempio due anni fa, mentre andavamo a passare il capodanno 2006 a Dublino, un mio amico si è portato per dimenticanza un coltellino svizzero con lama da 10 cm in cabina! E senza che se ne siano accorti ne lui, dimenticanza da poco, ne il personale dell'aereoporto di Ciampino!
Ritengo quindi che misure di sicuerezza eccessive (come le restrizioni a volte folli sui bagagli) non prevengono comunque da sviste o errori che talvolta posso succedere... Ovviamente non ho soluzione ad un problema simile ma volevo portare la mia personale esperienza in materia.
bye