Ora dato che da un po' sono in una fase di reflessivita`, senza che per altro ci sia un particolare motivo, mi son trovato a riflettere sul dolore
L'altro giorno ero chiuso in camera mia, steso sul letto, al buio, con lo stereo che suonava Schism dei Tool e cercavo di riposare per recuperare un po' di sonno perduto la sera prima quando, ad un tratto, mi son messo a rilfettere sul rapporto che ho, o piu in generale che la gente ha, con il dolore.
Non parlo del dolore fisico ma di quello interiore, a livello psicologico\sentimentale per intenderci e mi son reso conto che e` rifutato, ritenuto socialmente inadeguato.
Solitamente se si soffre si tende o a chiudersi in se stessi o a comportarsi in maniera strana e diversa dal solito; ma la finalita` dei due atteggiamente e` la medesima: dimenticare il dolore distogliersi da esso. C'e` anche chi rifiuta ogni tipo di rapporto umano e si chiude in se stesso oppure nega la sofferenza e continua a comportarsi come se niente fosse perche prova come vergogna del proprio dolore, come se soffrire fosse una cosa di cui ci si deve vergognare.
Sara` stata la musica, l'atmosfera o non so che altro ma mi son accorto che secondo me tutto cio` e` sbalgiato, per me il dolore va vissuto attivamente e ne subito passivamente ne evitao; in un certo qual modo va alimentato!
Mi spiego: quando si soffre non ha senso cercare di evitare il dolore perche` esso ti trovera` in ogni caso e magari quando meno te lo aspetti o pensi di averlo seminato! Tantomeno e` utile farsi sopraffare da esso e chiudersi ad ogni contatto col mondo esterno. Melgio affrontare il dolore, farselo amico ed alimentarlo come un fuoco per far si che, una volta che avra` bruciato tutto quello che lo generava, ripartire sara` piu` facile.
Tutto questo ovviamente vale per me perche, essendo il dolore una delle piu squisitamente soggettive delle emozioni, ognuno ha ila suo modo di affrontarlo e sopravvivergli.
In realta` non sono nemmeno del tutto sicuro che valga per me dato che come ho scritto in questo periodo non ho motivi particolari per soffrire o pensare al dolore (non piu` del solito almeno), pero` mi sembrava una bella riflessione e cosi` l'ho scritta qua.
Mi riprometto di provare ad alimentare il mio dolore quando mi trovero` a soffrire (sperando che non succeda troppo presto).
bye

uhmmmm... secondo me è una visione un po' masochista della vita... Sempre meglio rifiutare qualosa che fa male o perlomeno allontanarlo piuttosto che alimentarlo... La vita dovrebbe essere la ricerca della felicità... E non credo che alimentando il dolore esso si possa definitivamente estinguere ma il contrario, fa stare sempre peggio...
RispondiEliminaPuntualizzo: non e una visione della vita e` una riflessone sul dolore. Non dico (e non ho scritto mi sembra) di farne una scelta di vita di vivere nell'angoscia, lungi da me, sono daccodo sul fatto che la vita debba essere ricerca della felicita`. Tuttavia ritengo che affrontare il dolore invece di allontanarlo e scappare possa esssere un modo per superarlo (farlo estinguere) e ragiungere la suddetta felicita` Quanto dici poi alimenta la mia tesi sul fatto che il dolore e` generalmente rifiutato e non afforntato...
RispondiEliminaPoi ovviamente son punti di vista,e ancaora non ho sperimentato questa mia teoria... Ci tenevo pero` a chiarire le mie tesi in materia.
;-)
bye
Dedico 10 min per un commento sul post di Abyss.Quando l'ho letto in qualche modo mi ci sono rispecchiato,almeno come linea di pensiero.Abbiamo spesso delle idee in testa su come gira il mondo ma non sempre è facile riuscire a focalizzare.Il mio amico c' è riuscito......;ovviamente è solo la mia modestissima opinione,ma mi associo a quanto scritto.Parlo per esperienza personale:ho provato ad andare in controtendenza ultimamente,ovvero a non rinnegare o cercare di respingere ciò che ci provoca dolore,credo che in un certo senso sia come mentire a noi stessi e fingere,perchè di questo si tratta,che vada tutto bene.Sono convinto che si debba affrontare una situazione del genere,perchè solo così puoi controllarla o perlomeno imparare a controllarla,col tempo.Reprimere il dolore è solo illudersi di scacciarlo da noi,la realtà è che esso è presente e se non gli si da sfogo non si estinguerà mai,è come una ferita che invece di curare,ogni volta viene lasciata aperta e si infetta....
RispondiEliminaPoi sarà più facile ripartire perchè non ne esci sfinito e abbattuto,ma più forte,ma il tempo passerà lento,d'altronde penso che una cosa simile meriti tutta l 'attenzione e il tempo necessario.
un saluto e complimenti a Miche