sabato 8 marzo 2008

Quando si dice coerenza...

 E' bello vedere come le alte sfere leghiste siano spesso pronte ad evocare la necessità della pena di morte come deterrente contro i più svariati crimini (melgio se commessi da extracomunitari) ma ritengano "eccessivo ed inutile" l'inasprimento delle pene verso quegli industriali nelle cui aziende si verificano incidenti mortali per via della loro negligenza.

Come a dire Montezemolo e soci possono, in nome del dio profitto, far lavorare la gente in barba alle norme di sicurezza senza rischiare sanzioni severe, perhcé tanto non servono come deterrente, mentre  mentre il criminale comune, tantopiù se extacomunitario, deve rischiare la sedia elettrica (perhcé così ci pensa due volte).

Rinfrescatevi le idee signori: le pene severe o sono un buon deterrente o non lo sono. Non dipende ne dal reato nel dal reo...

Cominciamo semmai a rendere CERTA la pena per coloro che compiono reati, siano essi stupratori rumeni, truffatori napoletani, ubriachi molesti nord americani o capitani d'industria milanesi (tanto per incarnare i classici luoghi comuni), e vedrete che la gente ci inizierà a pensarci davvero due volte...



bye

1 commento:

  1. Difatti il punto centrale della questione è proprio la certezza della pena! Poi sull'inasprimento o meno non saprei pronunciarmi, non conoscendo la legislatura attuale. Ma per le morti sul lavoro i passi da fare sono tanti tanti purtroppo..e da fare il più in fretta possibile! Che poi quelli della Lega non riescano ad esprimere un concetto decente..vabbè, mi sembra assodato.

    Andrzej

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